“Investire sui videogiochi significa investire sul futuro”
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A circa 12 mesi dall'approvazione in Parlamento, le misure di sostegno finanziario ai nostri studi di sviluppo sono state dettagliate martedì scorso, in occasione del Games Industry Day, l'appuntamento annuale organizzato dall'associazione di categoria, Aesvi.
“Siamo ottimisti – assicura Thalita Malagò, segretaria nazionale di Aesvi – per definire i requisiti di accesso ci siamo ispirati ai casi di Francia e Gran Bretagna, che li hanno adottati rispettivamente nel 2008 e nel 2014. I decreti attuativi dovrebbero essere approvati entro 4 mesi e avranno un'efficacia retroattiva al 2017”.
Per gli sviluppatori sarà un passaggio epocale.
L'Italia, infatti, produce videogame per circa 40 milioni di euro l'anno, pochi a fronte di un consumo che svetta oltre il miliardo e ci classifica fra le prime 10 nazioni più (video)giocose al mondo.
In dettaglio, benefici e incentivi previsti si dividono come segue.
Tax credit per la produzione di videogiochi italiani
Con un fondo dedicato di 5 milioni di euro per il 2017, consiste in un credito di imposta del 25% sui costi eleggibili di produzione e ha un limite annuo di un milione per impresa.
Richiede la nazionalità italiana, vale a dire l'assoggettamento alla nostra tassazione per effetto della residenza fiscale, e la cosiddetta “eleggibilità culturale”, punto al vaglio della Commissione Europea che implica, fra l'altro, l'originalità dell'opera, l'innovazione tecnologica o il suo ispirarsi a un film, a un libro o a un testo teatrale italiani o europei.
Facilita l'accesso al fondo anche il fatto che il videogioco riguardi tematiche storiche, religiose, artistiche, sociali o scientifiche, e che fra le sue lingue figurino l'italiano o un dialetto.
Tax credit per la produzione di videogiochi stranieri in Italia
Con un fondo di 25 milioni di euro da ripartire fra tutti i settori della Legge Cinema, è un credito di imposta del 30% sui costi di produzione, con un limite annuo di 5 milioni per ogni impresa.
“È una misura tesa ad attrarre investimenti dall'estero, spiega Malagò – e la sua erogazione è subordinata solo all'eleggibilità culturale”.
Tax credit per la distribuzione internazionale di videogiochi italiani
Importante perché rivolta alle imprese che operano in self publishing - “la stragrande maggioranza degli sviluppatori italiani” - la misura sfrutta un fondo complessivo di 12 milioni di euro da ripartire fra tutti i settori disciplinati dalla Legge Cinema. È ricompresa fra il 15 e il 30% delle spese di distribuzione.
Contributi automatici allo sviluppo
Con un fondo di 50 milioni di euro complessivi per tutti i settori della legge, sono conferiti in base ai risultati artistici, culturali ed economici dei richiedenti e salvo eccezioni non possono superare il 50% delle spese di produzione.
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