Il mercato internazionale dell’editoria per piccoli e grandi guarda soprattutto a quei titoli nazionali che raccontano in modo divertente ed innovativo l’Italia dell’arte, del cibo, dell’amore e del giallo. Al tempo stesso gli editori indipendenti italiani si stanno progressivamente affacciando sul mercato estero con risultati non ancora soddisfacenti. Appare dunque opportuno potenziare la distribuzione internazionale dei prodotti di qualità degli editori indipendenti, rispondendo alle aspettative di un pubblico di giovanissimi, giovani e lettori più maturi che, in modo diverso, è sempre più internazionale e attirato da nuovi autori e titoli. A tal fine potrebbero essere efficaci idee e strategie innovative per avviare e consolidare sinergie commerciali tra gli editori indipendenti di diversi Paesi.
La chiusura delle librerie, la contrazione della spesa italiana per consumi culturali, l’affermazione di nuove forme di fruizione del libro (es. tablet) e la prevalenza di pochi grandi gruppi editoriali, richiedono all’editoria indipendente di individuare nuovi canali di distribuzione anche sul piano internazionale. A fronte di ciò l’editoria italiana appare più attiva negli ultimi anni. Infatti, secondo dati recenti della Fondazione Symbola, il settore bambini e ragazzi insieme alla narrativa sono i più esportati con il 71,3% delle vendite. Nel 2016 le case editrici italiane hanno venduto all’estero i diritti di 6.565 titoli (+11% sul 2015) mentre ne hanno acquistati 9.552 (-10,6% sul 2015).
L’influenza dell’export è evidenziata dalla circostanza che i titoli venduti nel 2016 rappresentano il 10% delle novità pubblicate, mentre nel 2011 erano appena il 3,2%. Assieme costituiscono il 71,3% dell’intero l’export di diritti dell’editoria italiana. Nel dettaglio, i piccoli editori esprimono una maggiore propensione ad acquistare diritti all’estero di quelli che vendono, anche per la necessità in fase di avvio di creare un catalogo di rilevo. Atro fattore che determina questo fenomeno è l’esigenza di rispondere alle curiosità di un lettore che vuole conoscere autori, letterature e culture di Paesi diversi. Inoltre, la capacità dei piccoli editori di vendere all’estero cresce più della media. Tuttavia, come evidenziato dalla Fondazione Symbola, i dati in termini assoluti non sono ancora così rilevanti. Infatti, l’export dei diritti raggiunge il 12,5% (+31,9% sul 2015) mentre l’acquisto dei diritti è il 46,2% (+4,5% sul 2015). Emerge dunque la necessità di potenziare la distribuzione internazionale a favore degli editori indipendenti, migliorando la qualità del prodotto e rispondendo alle aspettative di un pubblico di giovanissimi, giovani e lettori più maturi che, in modo diverso, è sempre più internazionale e curioso di conoscere nuovi autori e titoli.
Il mercato internazionale dell’editoria per piccoli e grandi guarda soprattutto a quei titoli nazionali che raccontano in modo divertente ed innovativo l’Italia dell’arte, del cibo, dell’amore e del giallo. In generale, si conferma la capacità degli editori italiani di offrire autori e generi differenti ai loro colleghi stranieri, esplorando letterature nuove rispetto a quelle europee più tradizionali. I piccoli editori indipendenti italiani si stanno progressivamente affacciando sul mercato estero. Vengono infatti prodotti e pubblicati sul web i primi capitoli di saggi e romanzi. A tal fine sono assunte figure professionali specializzate nella vendita e acquisto di diritti e capaci di rapportarsi con agenti e agenzie internazionali.
In questo ambito è interessante considerare il fenomeno delle coedizioni che contribuisce in modo rilevante al processo di internazionalizzazione dell’editoria italiana. Secondo una recente indagine realizzata dalla Fondazione Symbola, nel 2016 sono stati 1.102 i progetti realizzati con gli editori stranieri. Questi progetti riguardano soprattutto le edizioni per bambini e ragazzi (57,7%) e il settore degli illustrati (18,5%). L’individuazione del giusto canale distributivo e una riduzione significativa dei costi di traduzione e stampa emergono come un chiaro vantaggio competitivo quando uno stesso titolo è prodotto da più partner internazionali.
Sono richieste strategie ed idee innovative per avviare e consolidare sinergie tra gli editori indipendenti di diversi Paesi. Ciò allo scopo di individuare i canali distributivi più efficaci per intercettare il pubblico internazionale e favorire quindi la commercializzazione delle pubblicazioni degli editori italiani indipendenti. La collaborazione potrebbe coinvolgere editori, provenienti da 4-5 diversi Paesi europei, che siano noti al pubblico per l’elevata qualità dei prodotti offerti. In particolare, le forme di cooperazione innovativa dovrebbero portare ciascun editore a tradurre opere dei colleghi stranieri, promuoverle in modo efficace e commercializzarle nei rispettivi mercati nazionali. In questo modo le pubblicazioni degli editori indipendenti troverebbero un canale preferenziale per raggiungere quella clientela straniera che è interessata a prodotti indipendenti di qualità e curiosa di conoscere nuovi autori e titoli.